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Wing Chun: Più di una Arte Marziale - Percorsi Personalizzati di Apprendimento

Micro e Macrocosmo nel nostro Kung Fu

By Riccardo Di Vito

Se ci fate caso, nel nostro Kung Fu è sempre presente una rappresentazione dell’uomo sulla base della partizione del Cosmo (Cielo – Uomo – Terra), con tutta una teoria ed una pratica discendente: sin dal primo giorno, quindi, si comprende che tra micro e macrocosmo c’è una relazione stretta e continua.

Come sanno i miei Allievi, l’Hek Ki Boen Eng Chun Kun ha una radice buddista, che sussume il processo esplorativo della natura tipico dei taoisti, che hanno dato vita a diversi modelli di lavoro interno ed esterno attraverso i quali il Praticante riconosce se stesso e comprende la sua vera essenza.

Uno dei primi approcci all’Arte impone al Praticante l’auto-analisi e la conoscenza di sé, affinché abbia ben presente la circolazione energetica (Deng Keng) all’interno del corpo. Solo successivamente si lavora per avere la percezione del trasferimento di questa energia a scopo marziale (Hoat Keng).

Attraverso l’allenamento costante si acquisirà anche la sintonia con il flusso degli eventi, per capire pienamente il rapporto esistente tra causa ed effetto, non rimanendo impigliato nel ‘che fare?’ tipico di chi lavora solo sulla mera comprensione tecnica. Quando si comprende l’equilibrio macro-cosmico ci si può abbandonare alla pace, alla quiete ed alla fiducia, perché tutto è come deve essere.

Il cambiamento parte dall’interno e viene prodotto solo internamente, per quanto possa partire anche dalla pratica esterna. Ciò permette al Praticante di scoprire la sua natura ed averne esperienza, attraverso il Khi Kang, la Meditazione e lo sviluppo dell’energia interna.

Hek Ki Boen Eng Chun Kun ti permette di immergerti nelle tue sensazioni, scoprire la differenza fisica, energetica e di concezione tra l’Energia Interna e la Forza, ti fa esplorare il progressivo cambiamento di stato di coscienza attraverso il Khi Khang o l’alterazione proveniente dalla rottura dell’equilibrio, che richiede di trasferire energia (Hoat Keng) per ritoranre in quiete, con una volontaria manipolazione del proprio stato di coscienza.

L’evoluzione delle potenzialità corporee va di pari passo con quello che è il continuo mutamento delle stagioni nel macro-cosmo: si impara a relazionarsi con i fattori esterni come semplici sfide da affrontare e dalle quali uscire rafforzati, così come accade in natura. Ecco che anche un infortunio può essere causa di evoluzione, se ci si libera dalla non accettazione delle circostanze.

Se questo è chiaro, si può comprendere il motivo per cui nel nostro Kung Fu la relazione costante tra Micro e Macro-Cosmo sia il frutto di una accettazione costante del flusso, senza resistenze, senza opposizione al divenire degli eventi. Via paure, ansie e desideri che impediscono di essere se stessi fino in fondo. Ecco uno degli aspetti chiave di questa pratica.

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