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Wing Chun: Più di una Arte Marziale - Percorsi Personalizzati di Apprendimento

La cintura si lava o non si lava?!

La cintura si lava o non si lava?!

By Riccardo Di Vito

cinture Kung Fu

Ma insomma, questa cintura si lava o no?! Dietro a questa domanda apparentemente sciocca si celano divisioni, derisioni e fraintendimenti. Ci sono perdigiorno che hanno scritto decine di post contro la nostra Scuola per questa regola fondamentale del nostro Bukoan (il luogo dove si pratica HKB): la cintura non va lavata.

Questa benedetta cintura, quindi, puzza? Sin dal primo giorno, agli Studenti viene detto di non lavare mai la cintura (inizialmente bianca), perché simbolicamente è bello che diventi nera col tempo, senza fretta, a forza di usarla. Si tratta dell’esperienza maturata sul campo, quindi, anche se nella realtà, poi,
la cambiano ad ogni avanzamento di livello.

L’etichetta, il regolamento, ci dice proprio questo, di non tentare di sbiancare ciò che si colora del sudore e del duro lavoro. Ma quindi, puzza o no?! Bellissima questa domanda. Se la tenete sopra i pantaloni e sulla divisa, no, non puzzerà, a patto di metterla sempre ad asciugare all’aria. Chiaro che se dovesse per qualsiasi motivo puzzare, potete ‘rinfrescarla’, ma attenzione a non farla scolorire, sarebbe un grave affronto!

Dovete sempre porvi in modo diverso rispetto alla “nostra” estetica occidentale, ossessionata dalla morte, che rifugge proprio per questo ruggine, opacità ed in generale tutti i segni del tempo. Pensate a quella orientale, che gode della bellezza delle cose invecchiate, vissute. Ecco, in questo senso forse sono felice della patina lasciata sulla mia cintura dal tempo, perché so che non è soltanto “sporca”.

Ogni traccia di sudore impastata con polvere e pelle mi ricorda gli anni passati in allenamento. L’odore della cintura è l’odore di tutti i tatami, i parquet, i parchi, le case, i garage, etc. su cui mi sono allenato, il profumo della fatica mia e di chi mi ha permesso di allenarmi, in palestra o ad uno delle decine e decine di seminari.

Ogni alone è parte di me e del mio Bukoan. Non si sta teorizzando una nuova ‘sacra sindone’, ovvio, ma la cintura è un indumento per molti versi intimo, il filtro che ha bevuto per anni la mia voglia di cambiare, di migliorare, di evolvermi. Più che una sindone allora, potrebbe essere un ritratto di Dorian Gray al contrario.

Riflettiamo anche insieme sul fatto che una cintura nera non rimane nera. Dopo altri anni di uso, comincia a consumarsi ed a sfilacciarsi, ritornando al suo bianco originale, così come il Maestro stesso, attraverso un apprendimento costante, si trova pronto a ricominciare di nuovo: ecco che ritroviamo la perenne rotazione di Im e Yang.

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